martedì 7 aprile 2009

Numeri 1: Fabrizio Lorieri da Massa


Ci sono portieri che, pur non meritandolo, vincono. Per fortuna, scaltrezza, furfanteria. Esempi? Stefano Tacconi, Andrea Pazzagli, Christian Abbiati su tutti.
Ce ne sono altri, che pur meritandolo, hanno vinto un beato nulla. Fabrizio Lorieri è stato uno di questi. Perchè si sa, il portiere è l'ultimo baluardo di una squadra di calcio; è pur vero, d'altronde, che se oltre al baluardo ci sono dei caproni, non tutte le ciambelle riusciranno col buco. E' il caso del suo quadriennio ascolano, condito da due retrocessioni ovvie in B (in un caso trattavasi dell'Ascoli che fece peggio della Cremonese '91-'92. Prese 67 gol in 33 partite, anche perchè la linea difensiva annoverava pescatori del calibro di Antonio Aloisi, Luca Marcato e Rosario Pergolizzi...oltre al ridicolo Patrick Vervoort in mediana) e una promozione. Portiere estremamente sfortunato, se si considera che il fu professor Scoglio, nel Genoa del 2001, gli preferì in ben 5 occasioni lo scarnissimo e scarsissimo portiere tunisino Chokri El Ouaer (il quale fu immediatamente e non a torto rispedito in patria, subito dopo le dimissioni del Prof.). Grande promessa del calcio italiano degli anni '80, in pochi hanno creduto, sbagliando, in lui. Era dell'Inter, ma c'era il ragno Zenga. Così, pur di giocare, il buon Fabrizio, agile e longilineo, se ne andò a Piacenza in C1 e l'anno seguente (per 4 stagioni) al Torino in A, scamazzandosi con Luca Marchegiani e il baffuto quanto anonimo Renato Copparoni, per dieci interminabili anni secondo o terzo portiere granata (collezionò appena 21 presenze).
Visse il suo triennio di gloria in Salento, contribuendo a portare il Lecce dalla C1 alla A...ma la storia insegna. Il Lecce '97-'98, che si riaffaccia in massima serie, oltre al buon Lorieri (che ne prende 68 in 33 faticosissime gare) fa scendere in campo mestieranti occasionali quali Michael Hatz, Jean-Pierre Cyprien, Paolo Annoni e Giuseppe Baronchelli, un anzianissimo Giuseppe Giannini, nonchè gli inutili frombolieri Atelkin, Danny Dichio, Iannuzzi e De Francesco. La retrocessione è ovvia oltrechè un dovere morale. Finale di carriera in calando per il massese Fabrizio, che chiude nel Cuoiopelli Cappiano, per poi diventare il secondo di Gigi Cagni all'Empoli.
Uomo fedele al proprio credo, partecipa a corsi di formazione e preparazione per giovani portieri, nella speranza che questi nuovi virgulti non incappino in difese balorde quali quelle che il nostro eroe ha dovuto sopportare per un'intera carriera.


In sincerità, quanti di voi individuarono il portiere in questione nella copertina di quest'album Panini? Io lo sospettavo, ma il dubbio mi divideva tra Lorieri e Davide Micillo...

17 commenti:

  1. "..è pur vero, d'altronde, che se oltre al baluardo ci sono dei caproni, non tutte le ciambelle riusciranno col buco.."

    povero lorieri..mi ricorda il portiere della dinamo..

    anonimo daniele

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  2. Un post, come una poesia, non nasce mai per caso...per noi malati di calcio, il ricordo di un portiere vale quanto il tramonto di un poeta...

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  3. Quando si dice "il frequentare cattive compagnie"...è proprio il caso del nostro Fabrizio. D'Altronde Pergolizzi la dice tutta, senza dimenticare fenomeni come Flavio Destro e Vincenzo Rodia (n.2, n.3), in un volgare Ascoli 89/90. E guarda caso, l'anno coincide proprio con la cessione di quel fortunato Pazzagli ben citato nel pezzo, il quale aveva totalizzato ben 3 salvezze con la stessa squadra, senza valere un'unghia del Nostro!
    (In tutta sincerità, non potevo immaginare che fosse proprio lui in quella copertina Panini da me tanto abusata in tenera età...l'unico onore per una carriera immeritatamente infausta)
    Gal'n

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  4. Difatti, Pazzagli trovò gloria per due anni consecutivi nel Milan (48 presenze, 31 reti subite). In più, il brutto e paninaro Pazzagli si tolse la soddisfazione di vincere pure la Mitropa Cup, contro il Bohemians Praga.

    A conferma che, nel calcio, nulla avviene per caso...

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  5. Aggiungo, caro e quanto mai opportuno Gal'n (lodi lodi a te)...che proprio quel volgare Ascoli di cui parli, inevitabilemente retrocesse...

    E' giusto notare un particolare: quelle tre salvezze consecutive, non crediate fossero merito di Pazzagli...piuttosto, al timone c'era il sempre sottovalutato Ilario Castagner, sostituito dall'ormai rudere Bersellini prima, e, annus horribilis della retrocessione, dall'avvinazzato e oramai paraplegico se non defunto Aldo Agroppi ( che riuscì nell'impresa di far retrocedere una Fiorentina sino ad allora stellare, stagione '92-'93...

    E questo, C.V.D.

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  6. Dio ti benedica Peppone, Dio ti benedica! I tuoi interventi smuovono le viscere della mia fanciullezza calciofila...
    Ricordo persino quell'esordio di mister catenaccio Agroppi sulla panca dei viola, nel 92/93: sconfitto per 4 a 0 al Friuli di Udine, con Marco Branca, l'ex, in rete dopo una trentina di secondi: fu il gol più veloce della stagione...poveri Effemberg e compagni!(...e come dimenticare, inoltre, le sue unghie crivellate negli infiniti zero a zero con cui insudiciava le partite ai tempi del Como, stagione 87/88...per giunta salvandosi!!!!- porco di un Agroppi)
    Gal'n

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  7. Caro Peppe, io all'epoca avevo subito riconosciuto Lorieri in quella copertina dell'album... tanto per rispondere al tuo quiz! :-)

    Mi sono ricordato che con Lorieri, in quell'Ascoli stagione 1989-90 militavano due stranieri del calibro di Mustafa Arslanovic e Borislav Cvetkovic!

    Per non parlare di un altro fuoriclasse che era passato nel 1987 sempre ad Ascoli... HUGO MARADONA! :-)

    Ro

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  8. a proposito di Hugo Maradona... fisico da mollusco permaloso,bidone prodigioso,botolo piccolo e ringhioso dall'andatura rotolante,spaventoso mutante, gamba corta e tozza, pancia e sguardo sazio tipici del mantenuto,eterna leggenda sbronza....hahaha questa è una poesia per il caro hermano de el pibe, all'Ascoli in quell'ormai lontano 1987, 12 innocue presenze, solo 3 volte in campo dal primo minuto.Si eclissò alla fine dell'anno, per poi ritrovarlo a distanza di un pò, ingrassato di 15 kg in territorio orientale, a divin miracol mostrare..Al suo arrivo in Italia, il dio del calcio disse: è piu forte di me...alchè l'italia pallonara ebbe un sussulto nel petto, simile ad un rigurgito incondizionato di un neonato, che rigetta la troppa voglia ingenua di strafare....hahahhahaha cià a tutti!!

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  9. A tal proposito, cogliendo gli spunti di tutti e ispirato dal poeta ToninoBof, lancio la cosa:
    un pezzo sui fratelli bidoni di quelli bravi?
    Riccardo e Giacomo Ferri, Franco e Giuseppe Baresi...chi altro? aiutatemi! Magari anche nel calcio estero...Gary e Phil Neville, Ronald e Fank de Boer (anche se erano cmq entrambi forti, ma il primo molto di meno)...
    è difficile lo so, ma non è male (io ho lanciato la pietra, ammucciando la mano...)
    Gal'n

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  10. Max Vieri (nazionale australiano!) ed Eddy Baggio sono quelli che mi vengono in mente subito.
    Poi ci sarebbe il fratello di Seedorf, quello di Zarate che giocava nell'Ancona... e mi pare pure che Taqcchinardi e Pessotto abbiano dei fratelli calciatori.
    Lascio le ricerche a Peppe! ;-)

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  11. Del fratello di Seedorf non ho notizia, quanto a Max Vieri, Eddy Baggio e, soprattutto, el raton Sergio Fabian Zarate (11 presenze 2 reti, al foggia, in un ancona-fg 3-0) sono più che entusiasta!! Di Tacchinardi non ricordo, mentre di Pessotto credo si tratti di Vanni, ma non so se è il fratello del piccolo nazionale ex-suicida...(bonariamente)
    vado a memoria, ma appena ho tempo mi metto a ricercare sul serio, poi sarà peppe a tirare le somme...
    Gal'n

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  12. Luca e Davide Pellegrini (l'uno libero, l'altro ala...chissà chi dei due è la vera schiappa...)
    Gal'n

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  13. Dunque...spero, vista la vostra magnitudo rotondolatrica, che non confondiate il fratello di Seedorf con Isaias, che credo fosse l'amico di spinelli in quel di Amsterdam.

    Sergio Fabian Zarate, non dubitate, prima o poi verrà smascherato in tutto il suo nulla pedestre.

    Vanni Pessotto, Latisana (UD), 6.04.1974, è effettivamente il fratello minore dello scampato Gianluca. Minore in tutti i sensi, ebbe maggior gloria a Cremona, dove rimase per ben 8 anni (e noi sappiamo a che gloria si possa ambire giocando allo "Zini")...

    Per Gal'n: le difficoltà temprano il calciofilo, come le alte vette il senza dita Messner...e non per fare demagogia, dirotti subito...Sebastian e Nicolas Frey. Il primo, fortissimo portiere gallico, un'icona del tifo fiorentino, che addirittura gli dedicò la canzone: "Coi capelli di Frey, quanta fica c'avrei". Il secondo, forse sfortunato portaborse del fratello, ha latitato a dorso di bicicletta tra Legnano e Modena, prima che l'avventato quanto panettiere presidente del Chievo lo conducesse a Verona, dove tuttora milita.

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  14. Luca Pellegrini, era un ottimo difensore al soldo del filosofo Vujadin Boskov della Samp scudettata.
    Davide, lo ricordiamo a Firenze, Verona, dove rimase a lungo (perfino 11 gol in 38 presenze nel campionato cadetto '90-'91) o comunque nel giro della serie A. La curiosità, per un varesotto come lui, è che chiuse la carriera (7 presenze 1 gol) in quel di Fasano...forse scampato ai leoni dello zoo...

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  15. E aggiungo, perfido intellettuale calciofilo di un Peppe, che quest'ultimo Davide Pellegrini,se non erro, marcò l'1-0 con cui il Verona batté il Foggia al Bentegodi nella stagione faustissima 91/91, per giunta segnando più che di testa di orecchio (mai dire gol ci campò per un mese)...al ritorno glie ne facemmo 5, ma questa è un'altra storia...
    Gal'n

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  16. "Chedric Seedorf (born 20 April 1983 in Naarden) is a Dutch-Surinamese football player who plays for HFC Haarlem.
    Like his brothers Clarence and Jürgen and his cousin Stefano he is the product of the Ajax youth academy..."

    (Sempre se wikipedia può essere giudicata una fonte attendibile, ci sarebbe quindi pure un terzo fratello Jurgen!)

    Poi ho trovato anche questo:

    "La scorsa estate è arrivato persino Seedorf, Chedric, fratello minore del più noto Clarence. In prestito dal Milan. L'avventura è durata sei mesi: se n'è andato a gennaio." (marzo 2008)

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  17. Ma degli anni a Roma nemmeno una parola?
    Secondo me lì si è giocato la possibilità di vincere qualcosa (e fare il salto di qualità).

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