venerdì 8 maggio 2009

Mario Caruso: più famoso di Vasari

Che tifoso del Foggia sei? Vecchio cuore rossonero.
Che personaggio di Romanzo Criminale? Il Libanese.
Che gruppo musicale del passato? I Guns'n' roses.
Che personaggio storico? La regina Maria Antonietta (?).
Le immense potenzialità di Facebook vanno scandagliate come un pozzo artesiano. Detto senza ironia alcuna, sia beninteso.

Le cinque persone famose nate il tuo stesso giorno.
Non ci avevo mai pensato.
Uno sguardo fuori, oltre la tenda trasparente della camera. Il sole disegna controre sul balcone di fronte. Rare macchine spazzano la strada. Uno sguardo all'orologio. Mancano ancora due ore al prossimo appuntamento lavorativo. Quasi, quasi. Ma si. Click. Condividi. Yes. Click.
La schermata non mi è d'aiuto. Ci sono le classiche cinque caselle vuote. Dovrei già sapere di cosa parlo, mi par di capire. Inserire da solo i personaggi. Caspita. Ma io non conosco gente nata il mio stesso giorno. L'unica è un'amica di Ceska, che però non è famosa. Non ancora, almeno. Ma sono in ballo e ballo.
Google mi rimanda a Wikipedia.
Non sapevo esistesse una pagina per i nati d'ogni singolo giorno. Ora lo so. Mi sono appassionato alla vicenda. È lo scopo di questo primo pomeriggio. Digito: 30 luglio. Click. Eccoli. Giorgio Vasari, pittore. Cazzo, bell'inizio. Ferdinando I de'Medici. Wow, idem. Guglielmo di Baden-Baden. Smorfia facciale, ma uno così così può capitare. Anna Eleonora di Assia-Darmstadt. Anche due. Carlo Archinto. E tre. Scrausi, direbbe mio fratello.
Il minimo. Una serie di perfetti sconosciuti, da Carlo Bellisomi, cardinale classe 1736 a Dipa Nusantara Aidit, politico indonesiano morto nel '65, copre lo spazio di duecento anni. Roba da rivalutare l'amica di Ceska. Accendo una sigaretta, tiro le prime somme: fino agli anni Trenta del Ventesimo secolo, il 30 luglio non è nato nessuno. Nel quiz dovrei inserire Vasari solo perché l'ho sentito nominare più volte di Richard Burdon Haldane, avvocato scozzese della seconda metà dell'Ottocento? O Ferdinando de'Medici, che però si confonde con tutti gli altri Medici, a cominciare dagli svariati Lorenzo e Cosimo, che manco Garcia Marquez? Magari questo Ferdinando non ha scritto neppure una poesia, non ha fatto costruire nessun ponte, non ha condotto il suo esercito in battaglia. Magari passa alla storia come un perfetto idiota. Deluso, affronto la china del Secolo breve. Scorro: Gava, D'Orsi, Giannantoni; gente senz'altro degnissima, luci rigogliose nel firmamento d'una qualche corporazione a me sconosciuta, ma tutti poco utili alla causa. Possibile? Gli occhi accelerano, alla ricerca di un nome che dia lustro alla mia data-anniversario: Nocita, il regista dei Promessi Sposi televisivi, Paul Anka, quello di You are my destiny. Che più famoso di Fedinando dei Medici lo è senz'altro. Poi Golia, Urbani, Hammond. E Schwarzenegger. Attore e politico austriaco (?). Spengo la cicca nel posacenere dello Stock 84. Rimugino. Dovrei scrivere Schwarzenegger? Ma no, è una questione di principio: Andy Luotto non è quello delle Quattro giornate di Napoli. Quello è Nanni Loy. E perché li confondo, allora? Nello Malizia, la riserva di Marconcini nel Perugia degli anni Settanta. Ecco, il vento comincia a girare. Salvatores, il regista, Elio delle Storie tese, persino un cosmonauta russo. Sapevo che la seconda metà del secolo appena trascorso avrebbe riservato qualche sorpresa. Mi rassereno. Un sorso di caffè tiepido nella tazza della Illy. Siamo al 1964, e tra un Fox che avevo scambiato per Samantha e un calciatore di calcetto brasiliano, c'è Jurgen Klinsmann. Ci siamo, sento che ci avviciniamo al colpaccio. Il '65, il '66 di Gannon, chitarrista britannico, il '67 di Riva, hockeysta che nasceva mentre alla Pirelli divampava l'incendio di classe. Suggestioni d'epoca. Per non parlare del '68 di Robert Korzeniowski, atleta polacco. Atleta di non so cosa, ma fa niente. Nel 1969 c'è Palach a Praga e Nixon a Roma. E quando l'uomo ha messo piede sulla luna da nove giorni, apprendo sempre da Wikipedia, vengono al mondo Simon Baker, attore australiano, Gordan Petrić, ex calciatore serbo e un tale Mario Caruso, ex calciatore italiano.

Caruso.

Oddio, penso, ma non sarà per caso quel Caruso. Quello che ricordo io. Frugo il pacchetto di Diana, alla ricerca della seconda sigaretta postprandiale. Uno sguardo all'orologio in basso sul desktop. C'è ancora tempo per approfondire la ricerca. Mario Caruso, nato a Trapani, inizia la sua carriera nella squadra della sua città natale ma viene subito acquistato dal Foggia dove viene allenato anche da Zdenek Zeman. Il rumore dell'accendino, il primo tiro, il fumo sullo schermo. Cazzo, è lui. Mario Caruso. Due gol tra l'Ottantasei e il Novantuno. Il Novantuno. Era nella rosa della promozione in B, dunque. Ed in quella dell'ascesa in A. Santo cielo! Che una cosa è dire: Nunziata-Signori-Fonte, altra cosa è Mario Caruso. Il suo volto mi sfugge. Si somma, come in un identikit sconclusionato, a quello di Abate, di Casale, di Lagrasta, di De Marco, nominato tempo fa a proposito del Parma di Benarrivo. Epica, Santi Numi!,epica! Lo Zaccheria gonfio come un bubbone, il Licata, il Vestuti. L'immaginario complessivo, consunto e consueto di quegli anni che torna a pungermi l'osso sacro, dopo aver fatto un giro atroce, passando per cineasti e filosofi. Immensi vortici del destino. Che ne è stato di Mario Caruso, mi domando, ormai senza poterne più fare a meno. Il Modena, poi il Napoli di Lippi, dove non trova spazio perché in quel 93/94 il Napoli ha una rosa di buoni giocatori. Poi il Parma, dove gioca solo in Coppa Italia. E di nuovo Modena, Lucca, in prestito. Con la maglia del Parma ha vinto la Coppa Uefa. C'è scritto. Caruso, tra gli eroi del 1995 parmense. Scuoto la testa, senza neppure accorgermene. Questo giocatore che confondo con mille altri gregari dell'epoca che tutti dicono d'oro della mia squadra, che ha concluso la sua carriera nel 2004 con la maglia della Maceratese, dopo aver bazzicato Ascoli, Giulianova, Sanbenedettese, Rieti e Vigor Senigallia, è nato il 30 luglio. Ho deciso: è lui il personaggio famoso che inserirò nella prima casella del quiz di Facebook. Mi dico, con giusta ragione. Un premio alla sua costanza, al suo lavoro infaticabile, da mediano alla Ligabue. Arrivare primo, fottere Vasari e Schwarzenegger, Petric e Golia. Un riconoscimento che non è da buttar via; un tributo che mi sento di dare, a questo campione invisibile.

Però poi scopro che anche Selvaggia Lucarelli è nata il mio stesso giorno. E allora, per pochi attimi, vado in crisi. Diviso tra l'omaggio che sento di dovere e l'immagine, che improvvisamente m'è risalita in mente, della blogger. Cazzo, la sera che fece il suo esordio in tv, ad una trasmissione con Gene Gnocchi, tra me e Angelo scattò la telefonata, come solo ai tempi della Imbruglia. Poi, ultimamente, ho visto che è anche dimagrita. Non come la Tommasi, che è scomparsa, che ha perso quanto di statuario la rendeva Tommasi. No, no, no, la Lucarelli è tornata ai fasti di un tempo. Anche di più, se possibile. E allora: Le cinque persone famose nate il tuo stesso giorno. Caruso a ruota. Gregario fino all'ultima pedalata.

di Francesco (www.illaerte.ilcannocchiale.it)

1 commento:

  1. Grande, per un attimo ho temuto che sostituissi il buon Caruso con la bonissima Selvaggia (il mio corpo avrebbe plaudito, ma la mia anima no). D'altronde, al cuore non si comanda (...e io me lo ricordo eccome quel lento, ma tecnico, attaccante del Foggia, poi spostato a mezza punta dagli altri allenatori che ne hanno sempre snobbato i servigi...)
    Sarà una malattia, ma non appena ho letto di tal Caruso ho intuito subito che si trattava di lui (faceva rima con meluso in una mia formazione mentale del foggia...altro fenomeno della panchina)
    Gal'n

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